Nella seconda metà del XIX la famiglia Messina iniziò la propria attività armatoriale nel piccolo porto di Riposto, in Sicilia, commerciando prodotti vinicoli, poco a poco si è espansa fino a diventare, ai nostri giorni, uno dei principali operatori nel contesto dello shipping italiano e mondiale.
La Ignazio Messina & C. fornisce regolari servizi di linea che collegano l’Europa Meridionale, il Mediterraneo, l’Africa, il Medio Oriente ed il Subcontinente Indiano, connettendo oltre 50 porti e servendo 40 diversi Paesi.
Grazie allo sviluppo di un efficiente sistema logistico di terra, il Gruppo offre più di 100 prosecuzioni interne anche in Africa, in Medio Oriente e India, oltre che ovviamente in Europa.
Oltre al quartier generale di Genova, la Società dispone anche di:
- uffici commerciali in Italia: a Modena e Napoli;
- uffici commerciali di rappresentanza in Europa: a Londra, Barcellona e Valencia;
- agenzie controllate in Africa, nello specifico in: Sudafrica (Durban, Cape Town, Johannesburg), Senegal (Dakar), Kenya (Mombasa, Nairobi), Tunisia (Tunisi), Uganda (Kampala) e Mozambico (Maputo).
La Società vanta una struttura composta da circa 1.000 dipendenti in tutto il mondo.
1921. Giuseppe Messina, dopo varie esperienze armatoriali ed essersi trasferito nel 1916 con la famiglia a Genova, si ritira gradualmente a vita privata affidando la società (ancora “Giuseppe Messina Tabuso”) al primogenito Ignazio, che dà subito vita a regolari servizi di linea per il Nord Africa utilizzando esclusivamente navi battenti bandiera italiana.
1929. Avviene la costituzione ufficiale della società “Ignazio Messina” in accomandita semplice (S.a.s), già abbozzata nel 1921. Gli efficienti servizi svolti per il Nord Africa ottengono il consenso del mondo mercantile e alla Compagnia viene riconosciuto il Guidone postale per la Libia. Il traffico dei vini sfusi è scomparso e la flotta traffica altri e più remunerativi generi merceologici: zucchero, grano, petrolio, cemento; è un momento di grande espansione sia dei traffici che delle rotte.
Negli anni Trenta la bandiera della Società sventola a Ponte Eritrea, dove la compagnia ottiene un accosto fisso e vari dock per immagazzinare la merce.
1931. La flotta si arricchisce di quattro nuove unità. Le partenze da Genova, con una frequenza di bi o tri-settimanale, seguono la rotta: Genova – Napoli – Messina – Catania – Malta – Tripoli – Homs – Sliten – Misurata – Sirte – Benghasi.
1935. I servizi vengono estesi verso il Mar Rosso, l'Arabia Saudita e l'Africa Orientale. Si apre un servizio regolare libero per l’Eritrea: da una partenza mensile si passa ad una quattordicinale, si aumenta il numero delle navi, adattandole al tipo di merci trasportate (merci, materie prime, operai, truppe e passeggeri).
La seconda metà degli anni Trenta è caratterizzata da una politica di espansione che permette di accaparrarsi il trasporto di “merci ricche”: cotone, pellame, caffè, banane e spezie coloniali. Ignazio Messina organizza delle Agenzie Marittime in Africa, assumendo personale locale, favorisce la nascita di imprese di imbarco/sbarco, predispone depositi di merci e crea imprese che gestiscono trasporti a terra, anche su rotaie.
1940. La società possiede 17 navi per 47.000 tonnellate, gestisce 70 impiegati e 500 marittimi. A Tripoli dispone di un deposito per il rifornimento delle navi; inoltre la Messina acquisisce i Cantieri del Mediterraneo di Pietra Ligure che danno lavoro a più di 300 addetti.
Con l’entrata in guerra, e fino alla primavera del 1945, l’attività della Ignazio Messina è legata essenzialmente alla difesa della sua flotta.
1946 – 1950. Dopo la seconda Guerra Mondiale, nonostante la perdita quasi totale della flotta, Ignazio mira a tornare ad occupare le rotte storiche conquistate negli anni ’30, rimettendo in sesto in particolare le linee per la Libia, la Tunisia, e a puntare verso i porti dell’Africa Orientale, della Penisola Arabica e del Sud Africa, ambendo a servire quindi l’intero Continente Africano.
1955. È il periodo più nero, in cui Messina deve ricorrere a finanziamenti privati per far fronte agli impegni assunti.
1958. Ignazio deve cedere la gestione del cantiere, spostando il proprio interesse esclusivamente sull’armamento e sulla gestione di linee di navigazione.
1960. La Messina vanta di nuovo di una dozzina di navi, scala i porti del Maghreb, del Mar Rosso e dell’Arabia; inoltre vengono riaperti i contatti con i porti italiani di Livorno e Napoli.
Gianfranco, Giorgio e Paolo, i figli di Ignazio, entrano in azienda e sotto la guida del padre contribuiscono all’ulteriore sviluppo dell’attività.
1968. Da armatore di navi tradizionali, Ignazio Messina trasforma l’attività della Compagnia specializzandola nel servizio ro/ro portacontainer. Quest’anno viene messa in funzione la nuova unità ro/ro, Jollyemme, tra Genova e la Libia: è il primo servizio contenitori dall’Italia per porti stranieri.
Durante la chiusura del Canale di Suez, le navi della Ignazio Messina sono le uniche con la bandiera italiana a garantire il servizio di linea per l’Africa Orientale e il Mar Rosso.
1974. La Ignazio Messina diventa una S.p.A.
1977. Il Terminal Messina viene spostato a La Spezia.
1982. Scompare il fondatore Ignazio Messina.
1980 – 1995. La terza generazione con Andrea Gais, Massimo, Ignazio, Stefano ed Emanuele Messina, entra progressivamente in azienda garantendo così la continuità della gestione famigliare.
1996. I Messina tornano a Genova come terminalisti, prendendo in concessione il molo Nino Ronco, Calata Derna e le aree retrostanti. È il primo terminal in Europa ad ottenere la classificazione RINA per la sicurezza e l’ambiente e l’approvazione del Codice di Sicurezza ISPS.
2001. In occasione dell’80° anniversario della fondazione della Società, i Messina donano alla città una grande sfera di vetro, nata dalla matita di Renzo Piano e destinata a diventare un grande erbario di felci, posizionata nel Porto Antico a fianco dell’Acquario, dove negli anni ’60 erano ancorate la navi Messina.
2009. La Ignazio Messina & C. firma a Genova il contratto con il cantiere coreano Daewoo per la costruzioni di 4 navi ro/ro, le più grandi mai progettate al mondo, per un investimento totale di circa 300 milioni di dollari.
2010. In A.T.I. insieme al Terminal San Giorgio la Messina vince la gara per le aree dell’ex Terminal Multipurpose, ottenendo in concessione Molo Canepa, parte di Calata Bengasi e delle aree retrostanti. Attualmente sono in corso i lavori per il tombamento dello specchio acqueo tra i moli Ronco e Canepa.
2011. A dicembre viene consegnata la prima delle Nuove Jolly, la Jolly Diamante, seguita dal Perla (maggio 2012), dal Cristallo (ottobre 2012) e infine dal Jolly Quarzo (febbraio 2013).
2012. La Ignazio Messina & C. firma a Genova il contratto con il cantiere coreano STX per la costruzioni di una serie di 4 navi ro/ro, per un investimento totale superiore ai 300 milioni di dollari.
2013. Nasce la holding di direzione e coordinamento Gruppo Messina S.p.A., frutto della riorganizzazione aziendale per ottenere una maggiore efficienza in seguito alle sollecitazioni e alle trasformazioni del mercato. Tutte le attività armatoriali sono affidate alla neo-costituita Ignazio Messina & C. S.p.A.
2014. Viene consegnata la Jolly Titanio, la prima della seconda serie di navi, realizzata nel cantiere coreano STX, seguita dalle tre gemelle: Jolly Cobalto, Jolly Vanadio e Jolly Palladio, l’ultima consegnata nel maggio 2015.
2016. Il Terminal Messina diventa IMT – Intermodal Marine Terminal offrendo i propri servizi anche a terzi.
2020. Marinvest, holding italiana del Gruppo MSC, entra nel capitale della società con una partecipazione del 49%.
2022-2023. Inizia una fase di mutamento e di riposizionamento sul mercato tramite l’acquisto di navi portacontenitori con sensibile aumento della capacità offerta sul mercato.